Ogni oggetto immerso in mare di qualsiasi materiale e dimensione viene, dopo un periodo di tempo più o meno lungo, inesorabilmente ricoperto da una serie eterogenea di organismi (biofouling) che lo colonizzano insediandosi stabilmente determinando fenomeni di biodeterioramento e biocorrosione in grado di alterare, anche in maniera significativa, l’efficacia e l’efficienza di una ampia serie di apparati, strutture e tecnologie marine. I metodi più utilizzati per la protezione dalla corrosione si basano su due effetti principali: la protezione passiva che consiste nella separazione della superficie metallica dall'ambiente aggressivo attraverso l'impiego di un rivestimento protettivo ad azione barriera (coatings e pitture) e la protezione attiva che è il risultato di proprietà chimiche ed elettrochimiche intrinseche del materiale anticorrosivo utilizzato. Tra i sistemi di protezione attivi l'azienda ACG è leader a livello nazionale ed è interessata ad iniziare un percorso di ricerca finalizzato allo studio dell'interazione del Cloro (principio attivo comunemente utilizzato nei processi di protezione chimica e/o eletttrochimica) con diversi sistemi di protezione passiva esistenti con particolare interesse verso quelli di ultima generazione privi di biocidi (AF Biocide-Free) per valutare sperimentalmente il limite di concentrazione di cloro per evitare eventuale interazione negativa (disbonding del rivestimento). Per raggiungere l'obiettivo verrà realizzato un percorso sperimentale sfruttando i laboratori e la stazione marina sperimentale del CNR-ISMAR di Genova dove verranno realizzante nel contesto dell'Assegno di ricerca richiesto, tutte le prove sperimentali a livello di laboratorio e in mesocosmi di campo.
Referente:
Coordinatore:
Francesca Garaventa
Sede di Genova (Sede Principale)
Francesca Garaventa
Sede di Genova (Sede Principale)
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